Vi siete mai chiesti come mai ho chiamato la mia attività OneBeat – The rhythm of life?
Immagino che avevate di meglio da fare, quindi ci penso io a dirvelo! 🙂
La vita è un unico movimento della Sorgente.
La fisica quantistica moderna asserisce che il 99,99% dell’universo è vuoto, quindi la materia che noi percepiamo come apparentemente solida tramite gli impulsi elettrici captati dal nostro cervello, è in realtà ‘composta’ da niente.
Tutto ciò che esiste è dunque vuoto e il cervello che capta la manifestazione della materia ne è solo un altro riflesso.
Il vuoto è la natura fondamentale di tutto ciò che esiste e permea ogni forma di vita, proveniente dalla stessa fonte unica ed indivisibile, anche quando sorge l’erronea percezione di essere un qualcuno dentro il corpo separato dagli altri.
Da questo vuoto sorge il ‘verbo’, il primo movimento della vita stessa che attraverso l’unione di yin & yang, maschile e femminile, crea la materia tramite l’unione di un impulso elettromagnetico di carica positiva e negativa.
Questa unione crea una pulsazione, un battito: il cuore dell’universo che muove ogni singola forma di vita.
Ecco il significato del nome OneBeat (un battito).
Non a caso il primo organo che si forma in un bambino nella pancia della madre è il cuore.
Questo battito unico ed indivisibile si manifesta nella materia con un tempo che non è deciso da nessuno se non dalla vuoto stesso, sorgente primaria dell’universo.
In questo cuore che scandisce il tempo ci sono gli innumerevoli cuori di ogni forma di vita presente nell’universo, ognuno che batte al suo tempo, creando una meravigliosa sinfonia musicale piena di colori ed apparenti diversità.
Ecco il significato del motto, the rhythm of life (il ritmo della vita).
E’ una sinfonia che stiamo già vivendo in ogni momento della nostra vita, è qui, solo in attesa di essere riconosciuta.
Spesso questi cuori credono erroneamente di essere un qualcuno separato dagli altri cuori, percependo una realtà duale che invece non esiste.
Ogni sofferenza che vediamo nel mondo proviene dal mancato riconoscimento di essere questo vuoto unico ed indivisibile che si manifesta nella materia come riflesso di sè, facendo esperienza di se stesso in varie forme.
La missione del mio lavoro è questa: la condivisione di questa sinfonia che sta già avvenendo qui e ora, in questo momento che fremita dal desiderio di scoprire se stesso, in questo gioco senza scopo che è la vita.
Un abbraccio immenso quanto l’universo,
Dharma Cristiano Botti